Padre universale

19 Mar

Domani non esiste, ieri non è mai successo, oggi è un termine vago. Esiste sono il qui ed ora. Tutto il resto è metafisica per principianti fiduciosi. Il mio qui ed ora è brutto e puzza di bruciato.
Quando dico che mi imbarazzo non è certo perché mi imbarazzi nei confronti di qualcuno, ma è perché mi vergogno con me stesso.
Mi devo più rispetto di quello che mi dimostro.
Ho perso tanto di quel tempo dietro qualcosa di inesistente da garantirmi un posto in paradiso come un praticante fervente qualsiasi.
Peccato che il paradiso non esista.
C’è solo l’inferno.
Così come dio non esiste.
C’è solo il diavolo.
È stata un’idea sua quella di inventarsi un essere di pura luce, perfetto e pregno d’amore.
Una trappola per miliardi di creduloni.
Questo è il regno di Satana e noi qui scontiamo un peccato infinito.
Dannandoci per il tempo che abbiamo da vivere. Che sembra un’eternità, a viverla giorno per giorno.
Per quello esistono alcool e droga.
Alleggeriscono il peso dell’esistenza, e in alcuni casi la accorciano anche, che è il massimo delle aspirazioni possibili.
Il più grande sbaglio che si può fare è confidare. Confidare che le cose andranno meglio, confidare che chi abbiamo a fianco tenga a noi, confidare che il mondo non ce lo stia per buttare al culo in qualche modo.
Tutte illusioni.
Dovremmo venire al mondo pronti per la guerra, invece ci ostiniamo a credere di essere in pace.
Nessuna pace è possibile, a meno di non essere soli per sempre. Ed anche in quel caso avremmo conflitti interiori.
Non siamo esseri imperfetti, siamo tentavi sbagliati e nient’altro, senza possibilità di miglioramento.
La vita non ci insegna, al massimo ci segna.
Lasciando cicatrici profonde al suo passaggio.
Qualunque genitore dovrebbe insegnare ai propri figli a mordere e graffiare, non a dire per favore e grazie.
Qualunque genitore dovrebbe insegnare ai propri figli a camminare sui cadaveri degli altri, senza voltarsi indietro mai.
La vita è una discesa costante verso l’abisso scuro, senza possibilità di riscatto.
L’unico riscatto possibile è guardarsi in uno specchio senza vergognarsi delle proprie parole, dette, scritte, sussurrate, pensate.
L’unico sentimento che ha ragione di esistere è l’odio. Odiare il bisogno di avere qualcuno al proprio fianco. Odiare la mancanza che si sente di qualcun’altro.
Forgiare il carattere fino ad essere impermeabili alle lacrime, alle lusinghe, alle preghiere.
Forgiare il carattere fino a divenire pietre taglienti a cui non avvicinarsi mai.
Ho 50 anni suonati, ed ancora penso che la vita del drogato sia la migliore al mondo.
Un’esigenza, una soddisfazione.
Niente in mezzo.
Nessun pensiero che si frappone tra la volontà e lo scopo.
E magari, nel frattempo, scopo.
È basilare.
Cacciatori e raccoglitori. Spacciatori e tossici.
Un equilibrio perfetto.
Niente che lo intacchi.
Nessun sentimento.
Domanda ed offerta.
Che è tutto quello che al mondo serve davvero.
Tutto il resto sono elucubrazioni da romantici persi dietro una canzone.
Roba da vecchi punk.
Roba da vecchi, in generale.
Ci chiamano boomer, siamo la generazione X. L’epitome del punk ’77.
Il nostro sangue è nero di polluzione e cemento. Il nostro sangue costa meno del sangue finto usato al cinema, con quell’odore di ciliegia marcita al sole.
Siamo l’ultima generazione dedita al no future, quelle dopo di noi il futuro non l’hanno mai preso in considerazione, noi l’abbiamo rifiutato.
Sono sfumature non da poco.
Mentre le lampade si riflettono sulla stagnola la nostra immagine si scontorna come sulla superfice di un lago in cui siano stati lanciati un quantitativo di sassi.
Il fumo viene aspirato golosamente, come il latte dalle tette di una madre, succhiato fino a fare calare il buio su pensieri orrendi
Gli incubi sono quelli che vedi quando apri gli occhi al mattino e sali sul vagone diretto al lavoro, tutto il resto è solo fantasia malata.
Goditela.
È un consiglio da padre universale.

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