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In Campana Elettorale

17 Gen

Forse sono un nazista animalista: preferisco uno scarafaggio ad un sionista.

 

Buongiorno,

come al solito sono all’ascolto, di cose e persone, di buone e cattive intenzioni.

Avete visto che faccine carine che hanno tutti in fase elettorale? sembrano bambini del manicomio criminale a cui hanno chiesto se sono stati buoni durante l’anno, prima di dargli il regalo di natale. Tutti che se ci fossero stati loro, oh come sarebbe andata diversamente. A volte penso che fare politica è come fare il “tennico” da bar, quello che al lunedì al bar ti spiega come mai non abbiamo vinto la partita. Soprattutto, nessuno dice nulla tranne dire che gli altri sono brutti e cattivi. A meno che non abbiano necessità di stringere alleanze. Anche se, mi sembra, che l’insulto previo non ha mai precluso l’eventuale alleanza, quando necessaria. L’alleanza è necessaria per:

(lo spiegano alla scuola per piccoli politicanti di Paperopoli)

-Raggranellare percentuali di voto tra piccole fazioni, che altrimenti, in corsa individuale, verrebbero disperse tra le varie, appunto, fazioni

-Accedere ai contatti della fazione con cui si è stretta alleanza, allargandoli ai propri, per, eventualmente, scaricare l’alleato e mantenere il contatto, quando utile.

-proseguire nell’implacabile giuoco dello scaricabarile praticabile solo quando i giuocatori sono dai due in poi.

 

Lo scaricabarile è la base della politica mondiale: è stato lui, non io. Io ho solo preso provvedimenti a riguardo.

 

Ma la democrazia, e la gente che dice di crederci, non ne esce offesa, da tutta questa farsa generalizzata?

Generalmente qualunque sia, il proprio è l’unico paese dove le elezioni non sono truccate, a parte gli scherzi. Fino alla campagna elettorale la fiducia è crollata, blah blah, la gente diserta i comizi e le sedi di partito, blah blah, come quando i preti si lagnano che alla messa ci sono sempre meno giovani…blah blah…Poi inizia la campagna elettorale, e allora, fermi tutti.

D’estate nessuno rinnoverà l’abbonamento allo stadio perché? Il campionato è truccato, è un giro sporco di soldi etc. etc.

Poi arriva il fischio d’inizio e tutto ricomincia come sempre. Nessuno impara mai davvero. Nemmeno a stare zitto all’occorrenza.

Le elezioni sono falsate da un sistema di voto che nessuno vuole, ma non azzardatevi ad invitare nessuno a buttare la propria scheda: sareste tacciati come minimo di qualunquismo. Che, per inciso, è il mio elemento naturale.

Beppe Grillo.

Te lo do io il Brasile, Te la do io L’America, cercasi Gesù, Pippo Baudo, Fantastico ogni anno fino a che, finalmente

disse quello che tutti gli italiani dicevano al bar, ma in prima serata di sabato, quando in Italia questo era inferiore solo a Piazza S.Pietro la domenica mattina, come potenziale d’ascolto.

I politici rubano. E lo fanno sistematicamente, con intelligenza e malvagità. Aldilà delle caricature, disse questo e niente di più. La sua fortuna fu l’allontanamento dalla R.A.I.

Come per Maurizio P2 Costanzo, quello fu l’inizio della leggenda.

Comico sulle navi da crociera, poi di nuovo tourne. Il guru di piazza che faceva riflettere la massa ruminante (che non si sente massa ruminante, perché va da Feltrinelli a pascolare i figli, non da Mc Donald).

Infine eccolo sui palchi dei comizi ad arringare la folla. Ha visto Zeitgeist, ha letto un po’ di roba buona, niente da dire. E’ andato in senso trasversale alla politica sintetizzando lo schifo che rappresentano entrambe le parti, per una volta non si è travestito da contrario ai totalitarismi tranne quando arrivano da sinistra. C’erano stati, per anni, anni impacciati in cui i comunisti, per quanto brava gente, dovevano difendere a forza le scelte del soviet, e quindi tacerle spesso, perché indifendibili.

Come dovrebbe vedere la cosa uno che di destra e sinistra non ci capisce nulla? Come spuria, falsata. Un ragionamento è sempre possibile quando necessario, non volerlo fare implica un servilismo ed un’obbedienza che sfociano nel dogmatizzato.

Il Grillo Beppe si deve essere detto anche questo quando ha chiacchierato col tale di casapound, il concorrente al municipio. Peccato non abbia applicato il ragionamento, peccato si sia autodogmatizzato, peccato sia un altro burattino mosso con un braccio infilato nel culo dai poteri forti. In questo supermaket dell’umanità abbiamo tutto per tutti, ogni gusto soddisfatto, ogni richiesta contemplata ed esaudita. Abbiamo il politico che fa per voi, tagliato su misura.

 

Il leader per te che ascolti neomelodico, sei romano e canti napoletano? Vota Maurizio che da Tor Treteste canta “sfaccimm’ cumm’ atte nun ce ne stann cchiù”, impiccia cocaina ed odia li stranieri, ricorda: vota Maurizio sindaco di Roma.

 

Mentre aspetto di ascoltare nuovi discorsi scritti dai servizi segreti per queste povere unità sostitutive, mi dedico un po’ allo spupazzamento delle mie bambine, mentre subliminale le convinco che niente è come appare, niente, niente.

 

Hasta Magliana

 

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